R – S – T

REANO

MUNDA E DIAU ROUS

Tanti anni or sono, le Masche (streghe) popolavano Reano. Ce n’era una in ogni Borgata, erano donne seducenti, capricciose, dispettose e vendicative. L’ultima Masca che i Reanesi ricordano era la Munda che, a causa dell’allora parroco e di alcune pie donne non è riuscita a passare i poteri alla sua prediletta. Nelle notti di plenilunio al Bal d’le Masche una piazzuola sui pendii di Moncuni, dove ancora oggi non cresce l’erba e i boschi regnano sovrani le Masche evocavano il Diau Rous e altri demoni con i quali si intrattenevano sino all’alba.  

Many years ago, the Masche (witches) populated Reano. There was one in every Borgata, they were seductive, capricious, spiteful and vindictive women. The last Masca that the Reanese remember was Munda who, due to the then parish priest and some pious women, was unable to pass on the powers to her favorite. On full moon nights at Bal d’le Masche, a small clearing on the slopes of Moncuni, where even today no grass grows and the woods reign supreme, the Masche evoked the Diau Rous and other demons with whom they entertained themselves until dawn.

REVIGLIASCO

FRA FIUSCH E CONTESSINA VIOLETTA PASSAVADO

Antico borgo di Moncalieri, Revigliasco custodisce la tradizione di alcune machere ispirate a figure storiche locali. Innanzitutto il mago e alchimista Filippo Parpaglia, vissuto nel castello di Revigliasco a cavallo del 1500, che era solito vagare di notte con il suo inconfondibile cappello e mantello. Si narra che a un certo punto della sua vita si fece frate eremita, per la gente divenne Fra Fiusch (ossia il frate misterioso, oscuro). Con lui c’è la contessina Violetta Passavado, che viveva nel castello di Revigliasco. I costumi dei personaggi risalgono al ‘500 e sono stati rivisitati più volte nel corso degli anni. A corollario delle due maschere figura anche un seguito di nobili del castello.

Ancient village of Moncalieri, Revigliasco preserves the tradition of some masks inspired by local historical figures. First of all, the magician and alchemist Filippo Parpaglia, who lived in the castle of Revigliasco at the turn of the 1500s, who used to wander at night with his unmistakable hat and cloak. It is said that at a certain point in his life he became a hermit friar, for the people he became Fra Fiusch (i.e. the mysterious, dark friar). With him is Countess Violetta Passavado, who lived in the castle of Revigliasco. The characters’ costumes date back to the 16th century and have been revisited several times over the years. As a corollary to the two masks, there is also an entourage of nobles from the castle.

RIVALTA

IL TUMINÈ E LA TUMINERA

La Famiglia Rivaltese è una associazione a carattere volontario e senza finalità di lucro che si occupa di custodire e valorizzare la memoria storica delle maschere rivaltesi: il Tuminè e la Tuminera che rappresentano il prodotto tipico del territorio, cioè il formaggio “tomino”. Sono le maschere ufficiali della città di Rivalta risalenti alla fine del 1800, assieme agli altri due personaggi: il Vacrot e la Contadinella.  La Famiglia Rivaltese porta avanti la tradizione con una sfilata nel centro cittadino in occasione del Carnevale. La tradizionale sagra del Tomino si svolge ogni anno a settembre, portando in tavola tutte le prelibatezze e i profumi dei prodotti del territorio rivaltese.

The Rivaltese Family is a voluntary and non-profit association that deals with preserving and enhancing the historical memory of the Rivaltese masks: the Tuminè and the Tuminera which represent the typical product of the territory, that is, the “tomino” cheese. They are the official masks of the city of Rivalta dating back to the end of the 19th century, together with the other two characters: the Vacrot and the Contadinella. The Rivaltese family carries on the tradition with a parade in the city center during the Carnival. The traditional Tomino festival takes place every year in September, bringing to the table all the delicacies and aromas of the products of the Rivalte area.

I CONTI ORSINI

Nel 2001, alcuni soci della Famiglia Rivaltese ebbero l’idea di rappresentare al Carnevale di Rivalta la famiglia che aveva vissuto per secoli nel castello degli Orsini, vestendo gli abiti eleganti e sfarzosi dell’epoca 1700. Visto il successo, il gruppo si è costituito ufficialmente ed è stato riconosciuto dal Comune di Rivalta per rappresentarlo negli eventi storici. Il gruppo è stato anche inserito nell’Albo dei gruppi storici della Provincia di Torino. Il gruppo storico rappresenta da allora diverse epoche storiche, sempre legate alla storia del nostro castello, 1200/1500, il 1700 e il 1800.

In 2001, some members of the Rivaltese family had the idea of ​​representing the family that had lived for centuries in the Orsini castle at the Rivalta Carnival, dressing in the elegant and sumptuous clothes of the 1700s. Given the success, the group was formed officially and was recognized by the Municipality of Rivalta to represent it in historical events. The group was also included in the Register of historical groups of the Province of Turin. The historical group has since then represented different historical eras, always linked to the history of our castle, 1200/1500, 1700 and 1800.

RIVOLI

IL CONTE VERDE

Il nostro gruppo storico nasce per rappresentare un importante personaggio che visse nella città di Rivoli negli anni centrali del 1300, il Conte Amedeo VI di Savoia. Fu valente condottiero ed esperto diplomatico, sposò Bona di Borbone, istituì la compagnia dell’ordine cavalleresco del Cigno Nero che fu riconosciuto come il più grande ordine cavalleresco d’Europa. Nel 1348 per celebrare le sue vittorie allestì un grande torneo, in quella occasione si vestì di verde abbigliando dello stesso colore la sua corte, vinse il torneo e da quell’episodio non abbandonò più il colore verde da cui venne conosciuto con il nome di Conte Verde.

Our historical group was created to represent an important figure who lived in the city of Rivoli in the central years of the 1300s, Count Amedeo VI of Savoy. He was a talented leader and expert diplomat, he married Bona of Bourbon, he established the company of the chivalric order of the Black Swan which was recognized as the largest chivalric order in Europe. In 1348 to celebrate his victories he set up a great tournament, on that occasion he dressed in green and dressed his court in the same colour, he won the tournament and from that episode he never abandoned the color green from which he was known by the name of Count Green.

ROSETO VALFORTORE

Il comune di Roseto Valfortore, Foggia, annuncia i suoi personaggi storici quali la Principessa Amalia e il Principe Tullio. Domenica 4 Agosto 2021 a la presenza del sindaco e delle autorità comunali si è svolta la prima sfilata per le vie cittadine con la partecipazione di molti personaggi storici e folkloristici provenienti da tutta Italia. Il sindaco di Roseto Valfortore ha celebrato l’investitura dei due personaggi storici interpretati da Veronica Ronca e Marco.

The municipality of Roseto Valfortore, Foggia, announces its historical characters such as Princess Amalia and Prince Tullio. On Sunday 4 August 2021, in the presence of the mayor and municipal authorities, the first parade took place through the city streets with the participation of many historical and folkloristic figures from all over Italy. The mayor of Roseto Valfortore celebrated the investiture of the two historical characters played by Veronica Ronca and Marco.

SALUGGIA

I CONTI MAZZETTI

Il territorio comunale di Saluggia in provincia di Vercelli è posto in una Riserva Naturale Speciale presso un ripido argine scavato dalla Dora Baltea. Gli storici fanno risalire le origini del nome di Saluggia al popolo dei “Salluvii”. Nel 1440 il feudo di Saluggia venne assegnato dal marchese del Monferrato alla famiglia Mazzetti, che mantenne il titolo sino alla fine del 1800 con l’estinzione del casato. I Conti introdussero una tassa per i contadini,” la quarta” che consisteva nel devolvere al casato la quarta parte dei loro raccolti. Tale tassa non venne mai pagata, creando un contenzioso durato 100 anni.

The municipal territory of Saluggia in the province of Vercelli is located in a Special Nature Reserve near a steep embankment dug by the Dora Baltea. Historians trace the origins of the name of Saluggia to the “Salluvii” people. In 1440 the fiefdom of Saluggia was assigned by the Marquis of Monferrato to the Mazzetti family, who retained the title until the end of 1800 with the extinction of the family. The Counts introduced a tax for farmers, “the fourth”, which consisted of donating a fourth part of their harvests to the family. This tax was never paid, creating a dispute that lasted 100 years.

SALUZZO

CIAFERLIN E LA CASTELLANA

La Castellana è la figura principale del carnevale saluzzese, compare per la prima volta nel 1952 come rappresentante della nobiltà saluzzese medievale e regina delle sue contrade, accompagnata da due damigelle, mentre nel 1957 nasce la figura goliardica di Ciaferlin che rappresenta invece il contadino saluzzese che arriva in città dalla campagna, accompagnato dal suo ombrello e dalla sua “cavagna”, e dai due ciaferlinot. Le prime tracce scritte riguardo il carnevale di Saluzzo risalgono al febbraio 1487, durante l’assedio della città di Saluzzo. Durante i secoli il Carnevale della Città di Saluzzo è cresciuto fino ad ottenere l’inserimento nella lista dei Carnevali storici d’Italia.

The Castellana is the main figure of the Saluzzo carnival, she appears for the first time in 1952 as a representative of the medieval Saluzzo nobility and queen of her districts, accompanied by two damsels, while in 1957 the playful figure of Ciaferlin was born who instead represents the Saluzzo peasant who he arrives in the city from the countryside, accompanied by his umbrella and his “cavagna”, and by the two ciaferlinot. The first written traces regarding the Saluzzo carnival date back to February 1487, during the siege of the city of Saluzzo. Over the centuries the Carnival of the City of Saluzzo has grown until it was included in the list of historic Carnivals in Italy.

SANTENA

GRUPPO FOLKLORISTICO – LA BELA SPARSERA E ‘L CIATARIN

La Proloco di Santena presenta i personaggi folkloristici che simboleggiano il famoso e ricercato asparago del territorio: la Bela Sparsera, interpretata da Maria Teresa Cavaglià e ‘l Ciatarin impersonato da Domenico Tosco.
“La Bela Sparsera e so’ Ciatarin” sono nati nel 1962 per volere della Proloco in rappresentanza del mondo contadino locale, ma in particolar modo del prodotto Principe Santenese: sua “maesta’ l’Asparago”.
La Bela Sparsera e so’ Ciatarin diventarono tradizione con il passare degli anni e, accompagnati da due damigelle contribuiscono alla valorizzazione della Sagra dell’asparago Santenese del mese di maggio diventandone i Testimonial.
La “Reginetta” degli asparagi era colei che raccoglieva queste specialità e li confezionava in mazzetti per poi poterli vendere in tutto il Piemonte.
La figura maschile è l’aiutante della Bella Sparsera, colui che si recava nelle piazze e annunciava a gran voce le qualità dell’asparago facendo accorrere tutte le massaie del luogo presso i banchi di vendita.
Santena è molto importante per la presenza della Villa e della Tomba dello Statista Camillo Benso conte di Cavour e a tal proposito i due personaggi erano affiancati dal “Rettore dell’Ateneo Cavouriano,” come era orgoglioso definirsi il ns. caro Roberto Rossi che ha lasciato nella storia folkloristica Santenese una preziosa testimonianza culturale.

The Proloco of Santena presents the folkloristic characters that symbolize the famous and sought-after asparagus of the area: Bela Sparsera, played by Maria Teresa Cavaglià and ‘l Ciatarin played by Domenico Tosco.
“La Bela Sparsera e so’ Ciatarin” were born in 1962 at the behest of the Proloco representing the local peasant world, but in particular the Principe Santenese product: his “majesty the Asparagus”.
Bela Sparsera and so’ Ciatarin became tradition over the years and, accompanied by two bridesmaids, contribute to the valorisation of the Santenese Asparagus Festival in the month of May, becoming its Testimonials.
The “Queen” of asparagus was the one who collected these specialties and packaged them in bunches to then be able to sell them throughout Piedmont.
The male figure is the helper of Bella Sparsera, the one who went to the squares and loudly announced the qualities of asparagus, causing all the local housewives to flock to the sales stalls.
Santena is very important for the presence of the Villa and the Tomb of the Statesman Camillo Benso, Count of Cavour and in this regard the two characters were supported by the “Rector of the Cavouriano University,” as our man was proud to call himself. dear Roberto Rossi who left a precious cultural testimony in the history of Santenese folklore.

Santhià

STEVULIN E MAJUTIN- STATO MAGGIORE NAPOLEONICO

I Personaggi dello storico Carnevale di Santhià sono lo Stato maggiore Napoleonico, Gruppo Storico, e Stevulin e Majutin, Gruppo Folkloristico della Proloco di Santhià presieduta dal Sig. Fabrizio Pistono.
Lo Stato Maggiore Napoleonico è nato attorno ai primi anni dell’800, al fine di rievocare le gesta e la storia delle truppe francesi nel territorio di Santhià.
Lo Stato Maggiore così come lo vediamo oggi è nato però nel 1996.
La ricercatezza per i costumi, sempre più simili a quelli degli ufficiali napoleonici, è migliorata di anno in anno e nel 2004 il gruppo ha deciso di partecipare alle rievocazioni napoleoniche assumendo il ruolo di aiutanti di campo.
Nell’ambito del Carnevale di Santhià, lo Stato Maggiore svolge un ruolo determinante: si reca in visita nei carnevali di tutta Italia, facendo conoscere le proprie tradizioni e invitando le maschere degli altri paesi a partecipare numerose all’investitura di Stevulin e Majutin.
Da diversi anni il direttore artistico, il Sig. Paolo Bonanni, già storico Burlamacco di Viareggio, è stato incaricato alla promozione di nuovi eventi al fine di rilanciare uno dei più grandi Carnevali del Piemonte e del Nord Italia.
Stevulin ‘dla Plisera e Majutin dal Pampardù erano due giovani contadini giunti in città da due cascine delle vicinanze per festeggiare il loro viaggio di nozze. Il Signorotto locale decise di consegnare ai due sposi le chiavi della città, consentendo loro in questo modo di governare e amministrare Santhià per tre giorni.
Da questo evento ha origine la cerimonia del sabato di Carnevale in cui le maschere ricevono le chiavi della città dal Sindaco.
Successivamente, Stevulin legge il suo discorso, scritto nel dialetto locale, alla popolazione radunata in piazza, trattando con grande umorismo argomenti di attualità e non solo.
Ogni anno i due personaggi vengono interpretati da una coppia diversa che viene presentata ufficialmente il martedì prima di Carnevale.
I tratti tipici dei loro costumi sono: il caplin (cappello), la cavagna (cesta di vimini) e l’umbrela (ombrello) per lui, lo spunciun (spillone per i capelli), la scusal (grembiule) e la mantlin-a (scialle) per lei.
Fabrizio Pistono, il Presidente della Proloco di Santhià, ci racconta il Carnevale di Santhià:
Il Carnevale di Santhià è la cosa più importante che abbiamo! Rappresenta per tutti noi, quello che manca giorno dopo giorno.
Il nostro carnevale nasce con l’Epifania e dura fino al martedì grasso. Cresce di giorno in giorno nei cuori e animi di tutta la popolazione.
Ogni giorno di più. I tre giorni finali erano, infatti, l’apoteosi della fatica fatta! Quei giorni, sono i giorni in cui il cuore ti scoppia di felicità per tutto ciò che è stato fatto.
La tristezza arriva, solo il martedì sera, alla fine della manifestazione. Noi abbiamo una statua storica, è l’effige di Gianduja, ha ben 170 anni.
Non pensate alla cioccolata, la statua rappresenta infatti Giovanni della Duja (un recipiente di terracotta). Questa è la maschera regionale!
La mettiamo in piazza, e quando il martedì sera viene tolta… è tristezza enorme, perché passerà un anno per festeggiarla ancora.
Un ricordo?… di tanti anni fa quando un gruppo, sconosciuto ancora oggi, per fare uno scherzo, un lunedì mattina, all’alba, è andato in piazza e ha rubato la statua di Gianduja, con tanto di lettere e richiesta di riscatto.
Preoccupatissimo abbiamo coinvolto le forze dell’ordine. Fino a che la sera del lunedì è stata fatta ritrovare vicino ad una chiesetta.
Oggi ci ridiamo, ma che preoccupazione!

The characters of the historic Carnival of Santhià are the Napoleonic General Staff, Historical Group, and Stevulin and Majutin, Folk Group of the Proloco of Santhià chaired by Mr. Fabrizio Pistono.
The Napoleonic General Staff was born around the early 19th century, in order to recall the deeds and history of the French troops in the Santhià territory.
However, the General Staff as we see it today was born in 1996.
The refinement of the costumes, increasingly similar to those of Napoleonic officers, improved year by year and in 2004 the group decided to participate in the Napoleonic re-enactments, taking on the role of aides-de-camp.
As part of the Santhià Carnival, the General Staff plays a decisive role: it visits carnivals throughout Italy, making its traditions known and inviting masks from other countries to participate in large numbers in the investiture of Stevulin and Majutin.
For several years the artistic director, Mr. Paolo Bonanni, former Burlamacco historian of Viareggio, has been in charge of promoting new events in order to relaunch one of the largest Carnivals in Piedmont and Northern Italy.
Stevulin ‘dla Plisera and Majutin dal Pampardù were two young farmers who came to the city from two nearby farms to celebrate their honeymoon. The local lord decided to give the couple the keys to the city, thus allowing them to govern and administer Santhià for three days.
From this event originates the Carnival Saturday ceremony in which the masks receive the keys to the city from the Mayor.
Subsequently, Stevulin reads his speech, written in the local dialect, to the population gathered in the square, dealing with current and other topics with great humor.
Every year the two characters are played by a different couple who are officially presented on the Tuesday before Carnival.
The typical features of their costumes are: the caplin (hat), the cavagna (wicker basket) and the umbrela (umbrella) for him, the spunciun (hairpin), the excusel (apron) and the mantlin-a (shawl) for her.
Fabrizio Pistono, the President of the Santhià Proloco, tells us about the Santhià Carnival:
The Santhià Carnival is the most important thing we have! It represents for all of us what is missing day after day.
Our carnival begins with the Epiphany and lasts until Shrove Tuesday. It grows day by day in the hearts and souls of the entire population.
Everyday more. The final three days were, in fact, the apotheosis of the effort made! Those days are the days when your heart bursts with happiness for everything that has been done.
The sadness arrives, only on Tuesday evening, at the end of the event. We have a historic statue, it is the effigy of Gianduja, it is 170 years old.
Don’t think about chocolate, the statue actually represents Giovanni della Duja (a terracotta container). This is the regional mask!
We put it in the square, and when it is taken away on Tuesday evening… it is enormously sad, because it will be a year before we can celebrate it again.
A memory?… from many years ago when a group, still unknown today, as a joke, one Monday morning, at dawn, went into the square and stole the statue of Gianduja, complete with letters and a ransom demand.
Extremely worried, we involved the police. Until Monday evening she was found near a small church.
Today we laugh about it, but what a worry!

SAN RAFFAELE CIMENA

GRUPPO PELACURDIN

Il gruppo “Famija di Pelacurdin” di San Raffaele Cimena (TO) vive da più di trentanni, nato dall’idea del concittadino Felice Rifreddo, allora Assessore alla Cultura, di voler riunire la comunità attorno ad un personaggio rappresentante le peculiarità del nostro territorio. Ecco nata la “Famija di Pelacurdin, mare, pare e do masnà” (madre, padre e due bambini), famiglia di contadini, benestanti, gran lavoratori e risparmiatori, rappresentanti dei sani principi di un tempo.
Il nome “Pelacurdin” è il soprannome con cui sono conosciuti i cittadini sanraffaellesi: parsimoniosi, risparmiatori ed attenti a non sprecare quello che la natura ci offre, già dediti al riutilizzo delle risorse, secondo i buoni insegnamenti della gente di campagna.
Dal 1982, ogni anno, nel periodo del Carnevale, una nuova coppia riceve l’investitura dalla coppia che li ha preceduti e le chiavi della Città dalle mani del Sindaco e per tutto l’anno rappresentano il Comune di San Raffaele Cimena in tutte le occasioni ufficiali.
I Pelacurdin non sono semplici maschere di Carnevale, ma ben altro: sono personaggi che vogliono tener sempre viva la tradizione della nostra gente. Fino alla metà del ‘900 il prodotto tipico del nostro territorio era la fragola, di eccellente qualità e prodotto in buona quantità. Ogni giovane donna raffaellese ha trascorso qualche giorno in campagna a raccogliere le fragole, frole, e quindi si può definire frolera, raccoglitrice di fragole. Le Frolere sono il gruppo di donne che accompagnano da sempre la famija Pelacurdin, con i loro cestini adornati di fiori e carichi di fragole.
Attualmente il gruppo dei Pelacurdin è formato da un max di 20 elementi: 4 componenti la famija e circa 10 – 15 frolere. Da quest’anno alla famiglia si aggiunge una nuova figura: La Signora Fragola di San Raffaele.

The “Famija di Pelacurdin” group of San Raffaele Cimena (TO) has existed for more than thirty years, born from the idea of ​​fellow citizen Felice Rifreddo, then Councilor for Culture, of wanting to bring the community together around a character representing the peculiarities of our territory. Here was born the “Famija di Pelacurdin, mare, pare e do masnà” (mother, father and two children), a family of farmers, wealthy, hard workers and savers, representatives of the healthy principles of the past.
The name “Pelacurdin” is the nickname by which the citizens of San Raphael are known: thrifty, savers and careful not to waste what nature offers us, already dedicated to the reuse of resources, according to the good teachings of the country people.
Since 1982, every year, during the Carnival period, a new couple receives the investiture from the couple who preceded them and the keys to the City from the hands of the Mayor and throughout the year they represent the Municipality of San Raffaele Cimena on all occasions officials.
The Pelacurdin are not simple Carnival masks, but much more: they are characters who always want to keep the tradition of our people alive. Until the mid-20th century, the typical product of our territory was the strawberry, of excellent quality and produced in good quantities. Every young woman from Raphael has spent a few days in the countryside picking strawberries, frole, and therefore can be defined as frolera, strawberry picker. The Frolere are the group of women who have always accompanied the Pelacurdin family, with their baskets adorned with flowers and loaded with strawberries.
Currently the Pelacurdin group is made up of a maximum of 20 elements: 4 members of the family and around 10 – 15 frolere. From this year a new figure is added to the family: The Fragola Lady of San Raffaele.

SAN SEBASTIANO DA PO

PORTONÈ E MARINA DAL PORT

San Sebastiano da Po si estende dalla riva destra del Po alle prime colline del Monferrato. I personaggi carnevaleschi sono “Portonè e Marin-a dal Port”. Questa coppia ricorda persone realmente esistenti. Dal 1200 si trovano notizie di un importante porto fluviale che ha continuato la sua attività fino agli anni ’50. Il Portonè governava un grosso barcone che consentiva l’attraversamento del fiume a uomini e animali; inoltre incassava le gabelle a favore dei signori Radicati, dei Novarina e dei Gazzelli poi. La zona era molto ricca di attività e nelle grandi occasioni al fianco del Portonè c’era una donna bella ed elegante, la Marin-a dal Port.

San Sebastiano da Po extends from the right bank of the Po to the first hills of Monferrato. The carnival characters are “Portonè and Marin-a dal Port”. This couple resembles real people. From 1200 there is news of an important river port which continued its activity until the 1950s. Portonè governed a large boat that allowed men and animals to cross the river; furthermore he collected the taxes in favor of the Radicati lords, the Novarinas and then the Gazzellis. The area was very rich in activity and on special occasions alongside Portonè there was a beautiful and elegant woman, Marin-a dal Port.

SAVONA

“GRUPPO RE CHINOTTO”

Savona è una città riservata, ma ricca di eccellenze tutte da scoprire.
Passeggiando tra i carruggi fino al porto verso il mare, svela parte del suo patrimonio architettonico, artistico e storico, risalente alle sue antichissime origini.
Oltre agli splendidi monumenti rinascimentali e barocchi, alle arti e alle valenti tradizioni dei suoi mestieri, non mancano numerosi e illustri personaggi che hanno caratterizzato la storia della Città e che, tutt’oggi ne accrescono il riconoscimento e il valore: basti pensare ai Grandi Papi Sisto IV e Giulio II per poi proseguire con l’indimenticato Presidente Sandro Pertini.
Tra questi personaggi bisogna anche annoverare il viaggiatore Savonese che nel 1500 importò dalla Cina la pianta del Chinotto, frutto che in origine fu considerato un amuleto, si racconta che il suo aroma fosse in grado di scacciare le malattie e i pericoli.
Grazie alle favorevoli caratteristiche del territorio Savonese la pianta del Chinotto ha trovato il suo ambiente ideale.
Negli anni la coltivazione e la lavorazione del Chinotto sono diventate un fiore all’occhiello per la Città.
Famosi per qualità e aroma i chinotti di Savona, grazie ai maestri canditori, hanno avuto un grande successo tra il 1800 e il 1920 conquistando i mercati internazionali e rendendo famosa Savona come la Città del Chinotto.
Mancava solo una maschera o figura che potesse interpretare la tipicità del prodotto Savonese e così il “Gruppo Storico Città di Savona” presieduto da Puglisi Maria, nel 2011 ha inventato “Re Chinotto,” maschera disegnata da Sara Ricotta e che in poco tempo si è fatta apprezzare per la sua allegria e disponibilità, e assieme alla Sua corte, composta da il “Mazziere, il Giullare e le Chinottine,” partecipa e presenzia a tutti i Carnevali e soprattutto ai “Presidi del Chinotto,” portando il nome di Savona in ogni dove.
Numerosissime le sue partecipazioni anche fuori dal periodo di Carnevale, come Torino, Expo Milano, Firenze, Camera Commercio Cannes ecc.
La maschera è inserita nel registro nazionale delle maschere Italiane.
Re Chinotto è interpretato da Mario Morazzo,
il Mazziere da Bruno De Castelli,
le Damigelle da Liana Sogno, Daniela Mantero, Giusy De Santis e Maria Puglisi.

Savona is a reserved city, but full of excellences to be discovered.
Walking through the alleys up to the port towards the sea, it reveals part of its architectural, artistic and historical heritage, dating back to its ancient origins.
In addition to the splendid Renaissance and Baroque monuments, the arts and the valuable traditions of its trades, there is no shortage of numerous illustrious personalities who have characterized the history of the City and who still increase its recognition and value today: just think of the Great Popes Sixtus IV and Julius II and then continuing with the unforgettable President Sandro Pertini.
Among these characters we must also include the traveler from Savona who in 1500 imported the Chinotto plant from China, a fruit that was originally considered an amulet, it is said that its aroma was able to ward off diseases and dangers.
Thanks to the favorable characteristics of the Savona area, the Chinotto plant has found its ideal environment.
Over the years, the cultivation and processing of Chinotto have become a flagship for the City.
Famous for their quality and aroma, Savona’s chinottos, thanks to the master candiers, had great success between 1800 and 1920, conquering international markets and making Savona famous as the City of Chinotto.
All that was missing was a mask or figure that could interpret the typical nature of the Savonese product and so the “Gruppo Storico Città di Savona” chaired by Puglisi Maria, in 2011 invented “Re Chinotto”, a mask designed by Sara Ricotta and which in a short time appreciated for her cheerfulness and availability, and together with her court, composed of the “Dealer, the Jester and the Chinottos,” she participates and attends all the Carnivals and especially the “Chinotto Garrisons,” bringing the name of Savona into everywhere.
His participations are numerous even outside the Carnival period, such as Turin, Expo Milan, Florence, Cannes Chamber of Commerce etc.
The mask is included in the national register of Italian masks.
King Chinotto is played by Mario Morazzo,
the Dealer by Bruno De Castelli,
the Bridesmaids by Liana Sogno, Daniela Mantero, Giusy De Santis and Maria Puglisi.

RE CICCIOLIN E LA SUA CORTE

Sua Maestà Re Cicciolin è la maschera carnascialesca di Savona disegnata dal pittore Romeo Bevilacqua nel 1953 e donata alla Associazione
“A Campanassa.”
Cicciolin che rappresenta un marinaio è stato da subito elevato a rango di Re del carnevale di Savona.
Fanno parte della Corte di Re Cicciolin a Scignua, il mazziere, il giullare, le damigelle e i fedeli marinai.
Abbigliamento di Cicciolin: berretto baxadonne rosso, maglione di lana a righe orizzontali bianco-blu, pantaloni abbondanti in velluto azzurri stretti al ginocchio, fascia in lana attorno alla vita con estremità ricadenti sul fianco sinistro, calze lunghe in cotone bianche, scarpe nere con fibbia dorata, giacca di panno giallo-oro, al collo collana di perle tante quanti sono i Comuni della provincia di Savona.
Giunge dal mare con i suoi marinai tutti gli anni il 17 gennaio (se è domenica) o la domenica successiva al 17 gennaio e dà inizio al carnevale.
Re Cicciolin è interpretato da Davide Villani, a Scignua da Laura Lavagna, il mazziere da Paolo Farci, il Seguito da Stella di Mantua, Lella Baldizzone, Miriam Merigo, Daniela Pirola, i marinai da Nino Caciotti, Antonio Morgana Paolo Sannino e Aldo Francin.

His Majesty King Cicciolin is the carnival mask of Savona designed by the painter Romeo Bevilacqua in 1953 and donated to the Association
“In Campanassa.”
Cicciolin representing a sailor was immediately elevated to the rank of King of the Savona carnival.
The dealer, the jester, the bridesmaids and the faithful sailors are part of the Court of King Cicciolin in Scignua.
Cicciolin’s clothing: red baxadonne hat, white-blue horizontal striped wool sweater, wide blue velvet trousers narrowed at the knee, wool band around the waist with ends falling on the left side, long white cotton socks, black shoes with buckle golden, yellow-gold cloth jacket, around his neck a necklace of pearls as many as the municipalities in the province of Savona.
It arrives from the sea with its sailors every year on January 17th (if it is Sunday) or the Sunday following January 17th and begins the carnival.
King Cicciolin is played by Davide Villani, Scignua by Laura Lavagna, the dealer by Paolo Farci, the Follower by Stella di Mantua, Lella Baldizzone, Miriam Merigo, Daniela Pirola, the sailors by Nino Caciotti, Antonio Morgana, Paolo Sannino and Aldo Francin.

SCIOLZE

GRUPPO STORICO BASTIAN CONTRARIO, LA BELA LIDIA E LA CORTE REALE DEI SAVOIA

La storia epica di Bastian Contrario parte nel 1662 e termina nel 1672.
Questo elegante e brillante maresciallo dei Corazzieri di Maria Cristina di Francia, la Prima Madama Reale, cadde in disgrazia a causa di un fatale duello provocato per l’amore impossibile di una nobile, la Bela Lidia Ramingo.
Egli fu il protagonista di una serie di eventi: di beffe clamorose giocate alla polizia, di guerre partigiane contro i Genovesi nella cruenta campagna bellica del 1672 tra il Piemonte e la Repubblica di Genova e del conferimento del titolo di “Nobiltà” per meriti di guerra.
La sua fine fu incerta, avvenuta probabilmente nell’esplosione della polveriera di Castelvecchio. Si narra che dopo un lungo peregrinare, egli abbia alloggiato per diverso tempo nel Castello di Sciolze.
Per questo motivo è stato scelto come Personaggio Storico di Sciolze dall’Associazione culturale, fondata nel gennaio del 2000.
Bastian Contrario è impersonato da Andrea Zanchetti, la Bela Lidia da Piera Fabaro, Sua Altezza Reale Maria Cristina da Giuliana Saporito, Carlo Emanuele II Duca di Savoia da Luca Ambrogio, la Principessa Maddalena d’Orleans da Silvia Ciraci, la Marchesa di Cavour Giovanna Maria Battista di Nemours da Erika Olivero, la Duchessa Ludovica di Savoia da Lucia Zullo, la Duchessa Margherita di Savoia da Ylenia Morando, Rinuccio il Farnese Duca di Parma da Daniele Olivero, la Duchessa Adelaide di Savoia da Elisabetta Pilutti, Ferdinando di Baviera da Julian Marius Pintilin, il Conte Ugo di Valgemma da Giuseppe Granata, Filippo d’Agliè da Oreste Olivero, Donna Ghita Falcombelli da Enrica Torchio, il Senatore Gaspare Perrachino Marchese di Cigliano da Andrea Imperore, Donna Margherita Falcombelli da Adelina Massa, il Conte Enrico di Valgemma da Armando Boat, le Dame di compagnia da Anna Correia, da Sabrina Rosa e da Anna Maria Zonga e la Principessina da Ginevra Ambrogio.

The epic story of Bastian Contrario starts in 1662 and ends in 1672.
This elegant and brilliant marshal of the Cuirassiers of Maria Christina of France, the First Royal Madame, fell into disgrace due to a fatal duel provoked by the impossible love of a noblewoman, the Beautiful Lidia Ramingo.
He was the protagonist of a series of events: sensational pranks played on the police, partisan wars against the Genoese in the bloody war campaign of 1672 between Piedmont and the Republic of Genoa and the awarding of the title of “Nobility” for war merits .
Its end was uncertain, probably occurring in the explosion of the Castelvecchio powder magazine. It is said that after a long wandering, he stayed for some time in the Sciolze Castle.
For this reason he was chosen as a Historical Character of Sciolze by the cultural association, founded in January 2000.
Bastian Contrario is played by Andrea Zanchetti, Bela Lidia by Piera Fabaro, Her Royal Highness Maria Cristina by Giuliana Saporito, Carlo Emanuele II Duke of Savoy by Luca Ambrogio, Princess Maddalena d’Orleans by Silvia Ciraci, the Marchioness of Cavour Giovanna Maria Battista di Nemours by Erika Olivero, Duchess Ludovica of Savoy by Lucia Zullo, Duchess Margherita of Savoy by Ylenia Morando, Rinuccio the Farnese Duke of Parma by Daniele Olivero, Duchess Adelaide of Savoy by Elisabetta Pilutti, Ferdinand of Bavaria by Julian Marius Pintilin, Count Ugo di Valgemma from Giuseppe Granata, Filippo d’Agliè from Oreste Olivero, Donna Ghita Falcombelli from Enrica Torchio, Senator Gaspare Perrachino Marquis of Cigliano from Andrea Imperore, Donna Margherita Falcombelli from Adelina Massa, Count Enrico di Valgemma from Armando Boat, the ladies-in-waiting from Anna Correia, Sabrina Rosa and Anna Maria Zonga and the Princess from Ginevra Ambrogio.

TORINO

GRUPPO STORICO HIGHLANDERS

Il Gruppo Storico Torinese rappresenta un periodo importante della storia Scozzese.
Gli Highlanders erano, infatti, gli abitanti delle Highlands, la regione montuosa settentrionale della Scozia.
Famose le battaglie tra gli Highlanders Scozzesi e gli Inglesi che volevano imporre loro la dominazione.
Fanno parte del Gruppo Storico degli Highlanders Gianfranca Rinaldi, Dora Coletti e Giorgio Rinaldi.

The Turin Historical Group represents an important period in Scottish history.
The Highlanders were, in fact, the inhabitants of the Highlands, the northern mountainous region of Scotland.
The battles between the Scottish Highlanders and the English who wanted to impose domination on them are famous.
Gianfranca Rinaldi, Dora Coletti and Giorgio Rinaldi are part of the Historical Group of the Highlanders.

I SARACENI- LA COMPAGNIA DI LANDOLFO

La Compagnia di Landolfo, originariamente di Chieri, diffonde la cultura e la storia del proprio territorio grazie ai suoi gruppi rievocativi.
Fondatore e artefice del gruppo “La Compagnia di Landolfo” è il compianto Alberto Scaglia, un grande esperto ed appassionato della storia Chierese ed anche profondo conoscitore della cultura Araba e Saracena.
Alberto Scaglia approfondì le tradizioni e la storia Araba in numerosi viaggi nei paesi Mediorientali, dove rimase affascinato da tutto il mondo Arabo fino al punto di allestire ed organizzare un gruppo che ne ricalcava le gesta più avvincenti.
Egli riprese la vera storia dei Saraceni che sbarcarono nel 1200 circa sulle coste Liguri, da Finale Ligure sino a Laigueglia, e si addentrarono nel Piemonte passando per la famosa Val d’Inferno – oggi val Casotto-Bagnasco, Mondovì (lasciando nelle tracce del Monregalese la storia del Moro di Mondovì) e arrivando fino alla città di Chieri, che fu conquistata dalle truppe Arabe.
La Compagnia di Landolfo nasce nell’anno 2005 ad opera del suo fondatore e Presidente Alberto Scaglia, indimenticabile Camillo Benso Conte di Cavour e ideatore delle diverse performance.
L’anno successivo all’interno della manifestazione storica “Nella rocca di Landolfo”, della Città di Chieri, la Compagnia vince il premio come migliore gruppo storico con la riproduzione di un’antica taverna medioevale (performance “Communis Cherii 1311”, anno in cui la Città di Chieri vede riconosciuti gli statuti civili).
Ma la performance più nota al grande pubblico è sicuramente “I Saraceni”, unica nel suo genere e facente riferimento, seppur folcloristico, alla conoscenza del mondo arabo da parte del fondatore, che per anni lavorò nei Paesi arabi e che, presa conoscenza della lingua, che parlava con una certa padronanza, rivolgeva un saluto e un augurio in arabo agli ospiti delle diverse manifestazioni.
Oltre alle performance saracena e medioevale, nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, nasce “Torino 1861”, che si distingue, all’interno delle diverse manifestazioni di quell’anno, per la precisione con cui vengono riprodotti i costumi e i personaggi che fecero il Risorgimento.
La performance è oggi accantonata, orfana del suo Cavour, che non vogliamo e non possiamo sostituire.
Rimangono attivi i Saraceni, il Medioevo e il più recente Napoleonico.
La formazione è negli anni cambiata, anche purtroppo a causa della perdita di alcuni componenti.
Vi aspettiamo non appena questo difficile momento di pandemia lascerà il posto a tempi migliori.
Componenti attuali:
Patrizia Caprioli Scaglia
Barbara Scaglia
Roberto Lazzarini
Virginia Sega
Lea Bonfiglio
Giorgio Russano
Federica Saorin
Federica Barioglio
Carmen Abrate
Di recente il gruppo è stato ripreso da Barbara Scaglia che con la medesima passione del padre è riuscita a portare avanti il percorso a lui tanto caro.

The Compagnia di Landolfo, originally from Chieri, spreads the culture and history of its territory thanks to its re-enactment groups.
Founder and creator of the “La Compagnia di Landolfo” group is the late Alberto Scaglia, a great expert and enthusiast of Chieri history and also a profound connoisseur of Arab and Saracen culture.
Alberto Scaglia delved into Arab traditions and history on numerous trips to Middle Eastern countries, where he was fascinated by the entire Arab world to the point of setting up and organizing a group that traced its most compelling exploits.
He took up the true story of the Saracens who landed in around 1200 on the Ligurian coast, from Finale Ligure to Laigueglia, and entered Piedmont passing through the famous Val d’Inferno – today Val Casotto-Bagnasco, Mondovì (leaving in the footsteps of the Monregalese the story of the Moro of Mondovì) and reaching the city of Chieri, which was conquered by Arab troops.
The Landolfo Company was founded in 2005 by its founder and President Alberto Scaglia, the unforgettable Camillo Benso Conte di Cavour and creator of the various performances.
The following year, within the historical event “Nella rocca di Landolfo”, in the city of Chieri, the Company won the prize as best historical group with the reproduction of an ancient medieval tavern (performance “Communis Cherii 1311”, year whose civil statutes are recognized by the City of Chieri).
But the performance best known to the general public is certainly “I Saraceni”, unique in its kind and referring, albeit folkloristic, to the founder’s knowledge of the Arab world, who worked in Arab countries for years and who, having acquired knowledge of the language , who spoke with a certain mastery, addressed a greeting and good wishes in Arabic to the guests of the various events.
In addition to the Saracen and medieval performances, in 2011, on the occasion of the 150th anniversary of the unification of Italy, “Turin 1861” was born, which stands out, among the various events of that year, for the precision with which they are reproduced the customs and characters that made the Risorgimento.
The performance is today set aside, orphaned of its Cavour, which we do not want and cannot replace.
The Saracens, the Middle Ages and the more recent Napoleonic remain active.
The lineup has changed over the years, also unfortunately due to the loss of some members.
We look forward to seeing you as soon as this difficult pandemic moment gives way to better times.
Current components:
Patrizia Caprioli Scaglia
Barbara Scaglia
Roberto Lazzarini
Virginia Sega
Lea Bonfiglio
Giorgio Russano
Federica Saorin
Federica Barioglio
Carmen Abrate
Recently the group was taken over by Barbara Scaglia who, with the same passion as her father, managed to continue the path so dear to him.

TORINO BORGO PO

GRUPPO STORICO PIEMONTE 1798

Il Gruppo Storico Piemonte 1798 nato nel dicembre 2010 vuole riscoprire e far conoscere le vicende del Governo Provvisorio della Repubblica Piemontese proclamata il 10 dicembre 1798 a Torino e terminata il 2 aprile 1799. Gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fraternità furono introdotti per la prima volta nei territori piemontesi in una Torino in bilico tra Ancién Régime ed Età Napoleonica. Il Gruppo ha come riferimento geografico il quartiere torinese di Borgo Po ed i suoi personaggi sono: la Libertà, un connubio tra ideale, storia e realtà; Il Rappresentante della Nazione e il Comandante dell’Armata Francese in Italia, figure storiche dell’epoca; le Cittadine e il Rivoluzionario, figure popolari.

The Gruppo Storico Piemonte 1798 born in December 2010 wants to rediscover and make known the events of the Provisional Government of the Piedmontese Republic proclaimed on 10 December 1798 in Turin and ended on 2 April 1799. The ideals of Freedom, Equality and Fraternity were introduced for the first time in the Piedmontese territories in a Turin poised between the Ancién Régime and the Napoleonic Age. The Group has the Turin district of Borgo Po as its geographical reference and its characters are: Freedom, a combination of ideal, history and reality; The Representative of the Nation and the Commander of the French Army in Italy, historical figures of the time; the Citizens and the Revolutionary, popular figures.

TRONZANO

RICCARDINO DEL CASTELLO E PINUTINA DLA VAL PAGNOTTO

Le prime notizie del Carnevale di Tronzano risalgono al 1907 a cura della “Società Fagiolesca del Castello”. I personaggi sono Riccardino del Castello (nome dato tutt’oggi alla figura maschile della maschera di Tronzano V.se)  che fu un feudatario Tronzanese del XV secolo che godeva del diritto di Patronato, per l’elezione di Rettori e Chierici della parrocchia; “Pinutina dla Val Pagnotto”, fu, invece, un nome ideato nell’anno 1973, in cui si iniziò ufficialmente a festeggiare il Carnevale a Tronzano con balli e sfilate, creando appositi abiti per le Maschere le Paese, in velluto pregiato di colore rosso e bianco, per il suo Seguito, per gli Sbandieratori e per il Gruppo Folkloristico.