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DEMONTE

RE KANT E LA MONNA DEMONTINA

Re Kant è il sovrano incontrastato dell’allegro carnevale di Demonte. Per spiegare il significato e l’origine del suo particolare nome occorre procedere a ritroso nel tempo. A partire dal lontano Medioevo, il progresso economico di Demonte si è andato consolidando grazie all’acqua del suo torrente, che con la sua forza forniva energia alle fucine, ai mulini, alle segherie. Inoltre, scendendo a valle, irrigava i campi, scorrendo via veloce, gorgogliando, “cantando”… Da qui il nome Kant!
Per ricordare il dono prezioso che per secoli il torrente ha elargito al paese venne quindi nominato ufficialmente “Re” del territorio da lui beneficiato e nei giorni del carnevale, insieme alla bella “Monna Demontina” ne assume i pieni poteri.

King Kant is the undisputed ruler of the cheerful carnival of Demonte. To explain the meaning and origin of its particular name we need to proceed back in time. Since the distant Middle Ages, the economic progress of Demonte has been consolidated thanks to the water of its stream, which with its strength supplied energy to the forges, mills and sawmills. Furthermore, going down into the valley, it irrigated the fields, flowing away quickly, bubbling, “singing”… Hence the name Kant!
To remember the precious gift that the stream has given to the town for centuries, he was therefore officially appointed “King” of the territory he benefited from and on the days of the carnival, together with the beautiful “Monna Demontina” he assumed its full powers.

DIANO MARINA

FAMIA DIANESE

Sciaratto è una maschera giovanissima, nasce nel 2022 dall’idea della FAMIA Dianese, associazione storica di Diano Marina che dal 1969 porta avanti la tradizione del Carnevale nella cittadina ligure. Il nome significa “divertimento e/o scompiglio”, scelto perché il più appropriato a rappresentare la FAMIA. Quattro elementi danno vita a questo personaggio: il Carnevale, rappresentato da una stella filante arrotolata a forma di “S”. La Maschera, simbolo storico dell’Associazione. L’Allegria emanata attraverso grandi occhi vivaci e il suo Sorriso strabiliante che riconduce al luogo dove tutto ebbe inizio, quello che a Diano Marina è conosciuto come “Il Capannone dei Sorrisi”.

Sciaratto is a very young mask, born in 2022 from the idea of ​​FAMIA Dianese, a historic association from Diano Marina which has been carrying on the Carnival tradition in the Ligurian town since 1969. The name means “fun and/or confusion”, chosen because it is the most appropriate to represent FAMIA. Four elements give life to this character: Carnival, represented by a streamer rolled up in the shape of an “S”. The Mask, historical symbol of the Association. The happiness emanated through large lively eyes and his amazing smile that leads back to the place where it all began, what in Diano Marina is known as “The Shed of Smiles”.

DRONERO

DRAGONE, DRAGONETTA, SEGUITO DI PAGGI E DAME E GIUANIN PAJALUNGA

Quando si pensa al Carnevale Dronerese, i cui primi documenti risalgono al 1850, oltre alle maschere principali Dragone e Dragonetta e al seguito di Paggi e Dame, viene in mente lui, il maestro del buonumore, Giovanni Pellegrino, in arte “GIUANIN PAJALUNGA”, perché alto e sottile. Nato a Dronero nel 1907, di professione becchino “sutrou”, fu in possesso di alcune meravigliose carrozze (che usava per il servizio funebre) trainate dai suoi due inseparabili cavalli, Ciro e Nello. Durante il periodo di Carnevale era solito sfilare per le vie di Dronero e dei paesi limitrofi, per trasmettere le qualità che lo resero famoso, l’allegria, il buon umore e il sano divertimento.
“Bèle tote e madamin, sari l’usc e veni ‘n piasa, veni si dal vost Guanin, chiel vla cunta e peu v’enbrasa…Alèghér!!!”

When you think of the Dronero Carnival, the first documents of which date back to 1850, in addition to the main masks Dragone and Dragonetta and the retinue of Pages and Dames, he, the master of good humor, Giovanni Pellegrino, aka “GIUANIN PAJALUNGA”, comes to mind. because he is tall and thin. Born in Dronero in 1907, a “sutrou” undertaker by profession, he was in possession of some wonderful carriages (which he used for the funeral service) pulled by his two inseparable horses, Ciro and Nello. During the Carnival period he used to parade through the streets of Dronero and the surrounding towns, to convey the qualities that made him famous, cheerfulness, good humor and healthy fun.
“Bèle tote e madamin, sari the exit and come ‘n pisa, come to your Guanin, chiel vla cunta e peu v’enbrasa…Alèghér!!!”

Contatti:
Gianfranco Massimo – Responsabile
Cell: 347/6127792
Email: gianfranco.massimo66@libero.it

Fénis

GROUPE HISTORIQUE DE FÉNIS – LE CORS DOU HERALT – I SIGNORI DI FÉNIS

Il gruppo storico di Fénis è stato fondato nel 2001 da un gruppo di amici appassionati di storia medievale, con il proposito di far conoscere al maggior numero possibile di persone la storia ed il territorio del castello, ricordandone la sua costruzione ultimata nel 1340. 
Scelsero un nome che evoca uno dei personaggi fondamentali della civiltà del Medioevo: l’Araldo, a cui era affidato il delicatissimo compito di recapitare il più velocemente possibile i messaggi da un castello all’altro, gestire situazioni politiche ed accogliere gli ospiti, condurre trattative per ordine del proprio signore. Da qui “Le Cors dou Heralt”, vale a dire “la corsa o percorso dell’araldo”.
Il periodo storico abbraccia l’arco di tempo dal 1302 al 1426 ed i personaggi principali rappresentati sono, oltre ai due grandi costruttori del castello di Fénis, Aimone di Challant (1302-1387) e suo figlio Bonifacio di Challant (1340-1426), vi è la figura dell’Araldo, da cui prende il nome il gruppo
 Aimone di Challant (1302 –1387) e la sua sposa, Fiorina Provana di Leyni, è un personaggio importante nella vita politico-sociale dell’epoca, bene in vista alla corte del conte Amedeo VI di Savoia. Ha la vocazione del costruttore, a lui si deve la costruzione dei castelli di Fénis e Aymavilles, i suoi due feudi. A Fénis, rimodella una struttura primitiva e dà al castello la sua forma generale.
Bonifacio di Challant (1340 –1426) e la sua sposa, Françoise de Roussillon, Maresciallo dei conti di Savoia, prosegue l’opera intrapresa da suo padre Aimone, modernizzando il castello, secondo i dettami epocali (stile rinascimentale). Gli affreschi ancora oggi conservati e visibili, si devono grazie alla sua sensibile opera di abbellimento.
Le attività del gruppo si sono consolidate nel tempo e consistono nel partecipare, oltre a vari carnevali Valdostani, a manifestazioni tipicamente medievali sia in Valle che nel nord Italia. Inoltre da qualche anno porta avanti “il progetto scuola”, cioè fa entrare il castello, la sua storia e i suoi personaggi dentro la scuola primaria di Fénis. Durante le festività primaverili e nei mesi da giugno ad agosto tutte le domeniche, alcuni rappresentanti del gruppo, accolgono in costume i turisti in visita al castello.

FIRENZE

STENTERELLO

Stenterello è la maschera tipica fiorentina della Commedia dell’Arte, nasce nel ‘700, ideato da Luigi del Buono. Nonostante dica spesso cattiverie, Stenterello con l’astuzia riesce a diventare tenero e simpatico. È il tipico personaggio fiorentino, chiacchierone, impulsivo, ma anche saggio e ingegnoso, pronto a schierarsi dalla parte del più debole. È caratterizzato da folte sopracciglia arricciate verso l’alto e una treccia che scende lungo la schiena, il viso è truccato con tre righe parallele e verticali ai lati della bocca. Indossa calze diverse fra loro, pantaloni alla zuava, un gilet verde, e una giacca azzurra con dei grossi bottoni. Il personaggio di Stenterello vive anche nelle rappresentazioni di burattini.

Stenterello is the typical Florentine mask of the Commedia dell’Arte, born in the 18th century, created by Luigi del Buono. Despite often saying mean things, Stenterello manages to become tender and likeable through cunning. He is the typical Florentine character, talkative, impulsive, but also wise and ingenious, ready to take the side of the weakest. It is characterized by thick eyebrows curled upwards and a braid that goes down the back, the face is made up with three parallel and vertical lines on the sides of the mouth. He wears different socks, knickerbockers, a green vest, and a light blue jacket with large buttons. The character of Stenterello also lives in puppet shows.

Contatti:
Artini Sauro – Interprete
Cell. 393/9855587
Email: compagniamaldestro@gmail.com

FONNI

SU CUNCORDU DE ONNE

Fonni è un paese del centro Sardegna e il più alto, situato a 1000 mt. sul livello del mare. Una delle sue peculiarità è il canto a tenore, detto a Fonni: cuncordu. Nel 2005, l’UNESCO inserisce questo canto tra i patrimoni culturali orali e immateriali proprio per la sua unicità. Il repertorio del canto fonnese è vasto e spazia dal sacro al profano; la voce solista guida il terzetto basso, contra e mezza voce, in spettacolari melodie e passaggi vocali che rivivono questo canto millenario tramandato di padre in figlio. Con questo canto a quattro voci, si accompagna anche il ballo, che sicuramente contribuisce ad abbellire, custodire e valorizzare la tradizione di questo bellissimo paese montano.

Fonni is a town in central Sardinia and the highest, located at 1000 m. above sea level. One of its peculiarities is the tenor song, called in Fonni: cuncordu. In 2005, UNESCO included this song among the oral and intangible cultural heritage precisely because of its uniqueness. The repertoire of Fonnese singing is vast and ranges from the sacred to the profane; the solo voice leads the bass trio, contra and mezzo voci, in spectacular melodies and vocal passages that relive this thousand-year-old song handed down from father to son. This four-voice song is also accompanied by dancing, which certainly contributes to beautifying, preserving and enhancing the tradition of this beautiful mountain town.